Guido Mandracci, nato a Sanremo il 22 Ottobre 1942, fin dalla
prima giovinezza dimostra un viscerale amore per le moto.
A sedici anni esordisce con le prime prove di regolarità
e con le gimkane, aggiudicandosi il campionato provinciale
su Maserati e Motom 48.
Dal 1965 al 1969, migliorando in tutte e due le specialità,
corre in circuito su Morini 125 fornitagli dall’amico
Benuzzi di Bologna e in salita con Bultaco 125 e 250, conquistando
il secondo posto nel Campionato della Montagna della classe
minore.
Nel 1969 si qualifica al terzo posto del Campionato Juniores
con l’Aermacchi Aletta 125. Le vittorie di Monza e sul
circuito “di casa” di Ospedaletti lo portano,
grazie all’amico pilota Vittorio Brambilla, alla corte
della Moto Guzzi che lo inserisce, nello stesso anno, nella
squadra che si aggiudica il record dell’ora e delle
24 ore a Monza.
Nel 1970 con l’aiuto di Angelo Balliano, concessionario
Aermacchi di Torino, partecipa con ottimi piazzamenti al Campionato
Italiano Senior e ad alcune gare internazionali con la Yamaha
350. Finalmente nel 1971, sempre grazie a Balliano, dispone
di una moto veramente competitiva per il Campionato Italiano,
la Yamaha 250 ex Carruthers, che alla prima prova, il 19 di
Marzo a Modena, gli consente di salire il gradino più
alto del podio davanti ad un campione del calibro di Phil
Read.
Durante quest’anno partecipa anche a numerose gare internazionali
con discreti piazzamenti, per arrivare a fine stagione alla
conquista del suo primo Titolo tricolore, davanti al grande
Renzo Pasolini.
Statura media, forte come un torello, non si accontenta delle
piccole cilindrate e negli anni 1971 e ’72 è
in sella alla Moto Guzzi 750 ufficiale alla 24 ore di Le Mans,
denominata “Bol d’Or”.
Arriva rispettivamente al terzo e quarto posto dopo aver mantenuto
per quasi tutto il tempo il comando di entrambe le gare ma
è costretto a rinunciare al gradio più alto
del podio per noie meccaniche. Nel 1972 inizia una nuova avventura:
con l’aiuto degli amici di Arma di Taggia riesce ad
acquistare una Yamaha 250, mentre l’importatore della
Suzuki SAIAD di Torino gli affida due motori 500 cc che gli
permettono di allestire, con la collaborazione dell’amico
fraterno Vincenzo Novella, una moto Suzuki per il Campionato
Italiano e Mondiale.
A causa di una banale rottura da 100 lire durante l’ultima
gara di Campionato, ad Ospedaletti, svanisce il secondo titolo
italiano, ceduto per un soffio a Pasolini.
Nel Campionato Mondiale riporta ottimi piazzamenti, il più
im-portante dei quali è il secondo posto al G.P. di
Salisburgo alle spalle di Giacomo Agostini.
In ambito internazionale è da ricordare il primo posto
al G.P. di Avignone in sella alla Yamaha 250. Nei due anni
successivi la Suzuki SAIAD gli mette a disposizione due moto
ufficiali con le quali affronta il campionato Italiano, Europeo
e Mondiale nelle classi 500 e 750 cc.
Nel 1973 a Daytona la 200 Miglia gli sfugge di mano per le
bizze delle prime componenti elettroniche installate sulle
moto da competizione. Durante l’anno successivo si aggiudica
le vittore del G.P. di Francia “Paul Ricard”,
la “100 Miglia” di Imola in coppia con Jack Findlay
e la 500 km di Misano e dà il suo contributo tecnico
per il successo della Suzuki SAIAD nei campionati juniores
250 e 500 (per il quale viene scherzosamente soprannominato
“ing. Fantasia”).
Nel 1975 passa alla scuderia Vitaloni Helmets Racing Team
con le Yamaha 250 e 350, disputando varie gare di campionato
italiano e mondiale con discreti risultati.
Finisce in quell’anno il suo connubio con le moto ma
non certo con i motori: torna infatti ai kart, antica passione
di gioventù.
Si dedica alle piccole quattro ruote con grinta e amore, riuscendo
a formare il Team Mandracci Tony Kart, che conquista il Campionato
Italiano nel 1981. Il suo sogno è una pista di kart,
che realizza con i suoi soci nel 1993 ad Arma di Taggia, favorendo
tra l’altro la partecipazione a sessioni di allenamento
dei suoi amici campioni del calibro di Schumacher, Doohan,
Biaggi, Frentzen, Regazzoni, Bayliss, Capirossi ed altri.
Nel 1999 si schiera per la sua ultima griglia di partenza
al centesimo anniversario del Circuito di Assen (Olanda) con
una Paton 500.
Purtroppo nell’anno successivo se ne andrà prematuramente,
lasciando un gran vuoto tra gli amici e nello sport.
Moto
Club Valle Argentina - Via Ardizzoni 6 - 18018 Taggia (IM)